Cosa si intende per Medicina Tradizionale

Traditional Medicine is the sum total of the knowledge, skills, and practices based on the theories, beliefs, and experiences indigenous to different cultures, whether explicable or not, used in the maintenance of health as well as in the prevention, diagnosis, improvement or treatment of physical and mental illness.

Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità la Medicina Tradizionale è la sommatoria delle conoscenze, abilità e pratiche basate sulle teorie, credenze, e esperienze indigene nelle diverse culture, sia spiegabili o no, utilizzate per il mantenimento della salute, nonché per la prevenzione, la diagnosi, il miglioramento o il trattamento di malattie fisiche e mentali.

Esistono diversi tipi di guaritori che si differenziano soprattutto per il metodo che utilizzano per curare. Troviamo guaritori che curano con le erbe, guaritori che utilizzano riti divini o guaritori che si servono della religione.

Secondo i dati forniti dall’OMS, il 70% - 95% dei cittadini, in particolare di coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo, usano la medicina tradizionale per mantenere il proprio stato di salute e per l'assistenza sanitaria primaria, nonché per affrontare le loro emergenze sanitarie (OMS, 2011). 

Baobab

Il baobab è un albero tropicale del continente africano rinomato per le sue molteplici proprietà sia alimentari che farmacologiche il cui nome botanico è Adansonia digitata.

Il baobab è punto di riferimento per l’orientamento, fulcro della vita sociale nei villaggi, luogo di incontro, albero delle iniziazioni, delle chiacchiere e dei giuramenti, attorno al quale gli anziani si ritrovano a raccontare le loro storie, ed è proprio per questo che nella maggior parte delle leggende popolari il baobab è protagonista assoluto.

Con il passare degli anni, il baobab si spacca e al suo interno dà vita ad enormi cavità che le antiche tribù senegalesi utilizzavano come stalle, magazzini o tombe.

Per i popoli africani il Baobab è cibo, medicina e albero sacro tanto che solo i saggi possono arrampicarsi tra i suoi rami.

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ll fiore del baobab dura una sola notte, dal tramonto all’alba; quella notte l'albero si popola di una fauna variegata, attratta dal dolce nettare dei fiori: pipistrelli, soprattutto. Secondo la leggenda, quella notte l'albero è abitato dagli spiriti

Il frutto, di forma ovale, è lungo fino a 40 centimetri, ha una scorza durissima e dal punto vista nutrizionale è una bomba.

Del baobab non si butta via niente: le foglie si mangiano fresche o grattugiate dopo essere state essiccate, i semi trasformati in olio e il frutto dal gusto un po’ acidulo, consumato fresco o secco.

Il suo nome deriva dall’arabo bu-hibab che significa frutto dai molteplici semi, mentre la denominazione latina trae origine dal nome del botanico francese Michael Adanson, che fu uno dei primi a studiare la pianta e le sue caratteristiche, e dalla tipica forma digitata delle foglie.

E' un Gigante buono perché la sua polpa ed i suoi semi contribuiscono a riequilibrare le principali funzioni dell'organismo e della pelle, regalando benessere ed energia, per questo nella medicina tradizionale africana è detto piccola farmacia.

La polpa del frutto del baobab è una fonte apprezzabile di fibre alimentari solubili e insolubili. Le fibre non solubili non vengono assimilate dall’intestino, ma agiscono sul transito intestinale attraverso la stimolazione della peristalsi. In tal modo possono trovare impiego in un regime di dieta ipocalorica per combattere la stitichezza e indurre un senso di sazietà. Per quanto riguarda la parte solubile delle fibre, è noto il loro coinvolgimento nella stimolazione della crescita di batteri appartenenti alla micro-flora intestinale. Per questa loro funzione, le fibre solubili del baobab svolgono la funzione di prebiotici importanti per il buon funzionamento dell’organismo.

Oltre a depurare e riequilibrare l’intestino, la polpa del baobab è un alimento naturale ricco di principi nutrizionali necessari all’organismo. L’assunzione del baobab è in grado di garantire un sufficiente apporto giornaliero di elementi nutritivi quali: proteine, lipidi, fibre solubili e insolubili, carboidrati, vitamina C (acido ascorbico), calcio, potassio e fosforo. Povera di lipidi e ricca di glucidi e vitamine è un eccellente tonico generale.

Particolarmente interessante è il contenuto in acido ascorbico: 100 grammi di polpa possono fornire fino a 300 mg di vitamina C, quantitativo pari a sei volte quello di un’arancia. Ad essa si deve il potere antiossidante del baobab, utile per proteggere l’organismo nei confronti dei danni ossidativi prodotti dai radicali liberi. Grazie alla sua dotazione nutrizionale, il baobab potenzia le difese dell'organismo contro i virus e regolarizza i valori glicemici, migliora la qualità della pelle e dona forza, energia ed equilibrio anche al tono dell'umore.

Succo di Baobab o Bui è la bevanda piccola farmacia.

 

Prendere un litro di acqua tiepida e aggiungere 250 grammi di polpa di baobab.

Lasciare in infusione finchè la polpa si stacca agevolmente dai semi, sono necessarie diverse ore (circa 6-7 ore).

Separare manualmentete i semi e le fibre dalla polpa che si scioglie nell'acqua.

Filtrare con un colino a maglie larghe in modo che tutta la polpa sciolta nell'acqua cada nel contenitore. Si può aggingere menta fresca o infuso di karkadé oppure mettere una stecca di vaniglia durante l'infusione

Bissap o karkadè

Hibiscus ( L., 1754) è un genere di piante della famiglia delle Malvaceae che comprende circa 240 specie. L'Hibiscus sabdariffa è una di queste specie diffusa in Africa e Asia.

E’ un arbusto alta da 1 a 3 metri, fiorisce tutto l’anno. Le foglie di bissap sono ricche di carotene e acido ascorbico, i calici rossi di vitamine, soprattutto vitamina C.

I fiori rosa, sono racchiusi in un calice che termina con 5 petali separati, di colore rosso intenso o verde. I frutti sono capsulari e globoidi, ricoperti dai calici divenuti carnosi e contenenti grani bruni.

Da essa si ricava, essiccando i calici dei fiori, la bevanda nota come Bissap o Karkadè.

Il karkadè stimola l'attività renale e facilita la funzione dell'apparato digerente. Il consumo della bevanda è utile per agevolare la digestione, eliminare le scorie metaboliche e per combattere la stipsi (per l'azione leggermente lassativa). Inoltre, come tisana, il karkadè possiede proprietà diuretiche ed antisettiche delle vie urinarie. La presenza degli antociani e dei flavonoidi rendono l'Ibisco una pianta angioprotettiva. Il karkadè è un alleato della circolazione in quanto  aiuta a regolare la pressione sanguigna.  Il karkadè sembra essere efficace nell'abbassare e controllare i valori pressori nei pazienti con diabete di tipo 2 o in caso di lieve ipertensione, con un ampio margine di tollerabilità e sicurezza.

L'effetto di riduzione della pressione sanguigna del karkadè è stato attribuito al suo effetto diuretico e alla sua capacità di ridurre l'attività dell'enzima di conversione dell'angiotensina, grazie alla presenza degli antociani.

I fiori di questa pianta sono la parte utilizzata per i suoi effetti terapeutici legati all’alto potere acidificante ed antibatterico sulle urine. L’effetto acidificante e dovuto principalmente l’acido palmitico e l’acido stearico; l’attività antibatterica agli alti livelli di protoantocianidine che inibiscono le proliferazione di e. coli e la sua adesione all’epitelio vescicale. Studi recenti hanno evidenziato che l’Ibiscus sabdariffa (come estratto secco titolato al 40% in Acidi Organici e al 50% in Sambubiosidi) mostra un effetto significativo sulla riduzione di un’iniziale contaminazione microbica sia da E.coli che da Candida albicans. Infatti, il particolare fitocomplesso caratterizzato dalla presenza di due componenti molecolari come i Sambubiosidi, le proantocianidine specifiche, e, gli acidi organici caratteristici, è stato testato per gli effetti sul tratto urinario. I risultati ottenuti mostrano una riduzione del 77% delle infezioni dovuta ad un’attività antimicrobica che si manifesta già dopo una settimana di trattamento.

Per queste sue proprietà è consigliato nelle cistiti recidivanti nella donna e anche in gravidanza. Ogni anno in Europa si hanno oltre 7.000.000 di casi di cistite, più di 2/3 riguardano le donne.

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Il bissap senegalese

Ingredienti per 2  l d’acqua:

2 tazze da tè colme di fiori di bissap

100 g di zucchero circa

1 mazzetto di menta

Preparazione

Sciacquare il bissap e togliere tutte le impurità.

Portare ad ebollizione 2  l d’acqua, spegnere il fuoco e aggiungere il bissap con la menta poi lasciare infondere, per almeno un paio d'ore.

Quando l’infuso avrà assunto un colore rosso molto deciso, travasarlo  attraverso un colino a trama molto fine per togliere i fiori di bissap.

Aggiungere lo zucchero e mescolare.

Mettere in frigorifero in modo da servirlo freddo.

Zenzero

lo Zenzero (Zingiber officinale Roscoe), conosciuto anche con il nome inglese Ginger, è una pianta erbacea perenne, alta circa 90cm e appartenente alla famiglia delle Zingiberacee. La pianta del Ginger presenta un fusto sotterraneo, formato da un rizoma ramificato da cui nascono i fusti vegetativi. La parte medicinale dello zenzero è proprio il rizoma  ricco di olio essenziale, gingerina, zingerone, resine e mucillagini.

Lo zenzero contiene acqua, carboidrati, proteine, amminoacidi, diversi sali minerali tra cui manganese, calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, ferro e zinco, vitamine del gruppo B, vitamina E e olio essenziale. Questa spezia gode di tantissime proprietà curative.

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Lo zenzero ha tante proprietà farmacologiche:

Antitumorale: un gruppo di ricercatori del Hormel Institute (Università del Minnesota) ha messo in evidenza proprietà antitumorali di questa spezia nei casi di carcinomi del colon-retto.

E' usato tradizionalmente come digestivo e amaro-tonico. Studi scientifici hanno dimostrato una reale efficacia dello zenzero contro la nausea, in particolare è molto apprezzato in caso di nausea da gravidanza, mal d’auto e mal di mare.

Lo zenzero fa bene a tutto l’apparato digerente ed è molto utile anche contro la gastrite e ulcere intestinali. I principi attivi dello zenzero sono molto efficaci contro l’Helicobacter pylori, il batterio responsabile proprio delle ulcere allo stomaco. Inoltre lo zenzero stimola la digestione, combatte la diarrea e aiuta l’eliminazione dei gas intestinali.

È  un valido aiuto contro tosse e catarro, raffreddore e febbre. Grazie alle sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie inoltre, lo zenzero è di grande aiuto anche in caso di infiammazioni alla gola (faringite, laringite, ecc..)

lo zenzero, grazie alle sue spiccate proprietà antinfiammatorie, allevia il mal di testa, riduce efficacemente i dolori articolari e muscolari e allevia le infiammazioni di stomaco ed esofago. 

EHa un effetto tonificante, afrodisiaco e aumenta la mobilità degli spermatozoi.

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Succo di zenzero:

3 l acqua fresca

3 hg di radici di zenzero fresche (una volte sbucciate diventano 2 hg e mezzo)

circa 100 g di zucchero


Lavare le radici di zenzero e spellarle (coltello a punta e pelapatate). Lavare di nuovo. In Africa si pestano in un mortaio, ma è possibile anche tritarle con un mixer aggiungendo un pò di acqua. Deporre il trito in una bacinella e lasciar macerare minimo 6 ore in 3 l d'acqua fredda. Se si vuole un sapore più deciso si può macerare fino ad una notte intera. Scolare con un setaccio poi filtrare il succo e aggiungere acqua a piacere. La ricetta base richiederebbe l’aggiunta di zucchero. Mettere in frigorifero a lungo, servire freddissimo. Si conserva in frigo per una settimana e tende a diventare sempre più “piccantino”. Questa bevanda è diffusa in molti paesi dell’Africa.